Perché assumere CBD: i motivi e i benefici

Perché assumere CBD: i motivi e i benefici

Una domanda legittima, perché assumere CBD?

Proviamo a risponderti 🙂

Il cannabidiolo, o CBD, è il figlio meno conosciuto della pianta di cannabis sativa; il suo fratello più famoso, il tetraidrocannabinolo, o THC, è l’ingrediente attivo nell’erba che catapulta lo “sballo” degli utenti.

THC che è una sostanza considerata illegale in alte quantità, sostanza ingiustamente paragonata a droghe pesanti ben peggiori della cannabis.

Finalmente, dopo decenni di mala informazione, la cannabis sta pian piano acquisendo la sua strada verso la piena legalità anche grazie al CBD, il fitocannabinoide non psicoattivo pienamente legale in Italia.

Con radici in Asia centrale, si ritiene che la pianta sia stata usata per la prima volta in medicina – o per rituali – intorno al 750 a.C., sebbene ci siano anche altre stime.

Il cannabidiolo e il THC sono solo due degli oltre 100 cannabinoidi della pianta. Il THC è psicoattivo e il CBD no.

Il THC può aumentare l’ansia;  il CBD al contrario è utilizzato per ridurla.

Non a caso più del 60 percento degli utenti di CBD lo ha preso per l’ansia, secondo un sondaggio su 5.000 persone, condotto dal Brightfield Group, una società di ricerche di mercato sulla cannabis. Seguono dolore cronico, insonnia e depressione.

Il THC può portare a dipendenza, Il CBD è scientificamente provato che non provoca dipendenza.

Perché assumere CBD

Il CBD non provoca dipendenza, non è psicoattivo, è una sostanza naturale priva di controindicazioni, ma qual è il motivo per cui dovremmo assumerlo?

Ci sono tantissimi motivi per farlo, supportato da decenni di ricerca medica scientifica.

Qui di seguito ti riportiamo i principali motivi dietro il perché dell’assunzione, ma se vuoi approfondire il tema, puoi farlo nella nostra enciclopedia sul CBD che siamo certi è il miglior punto di partenza per iniziare a studiare questo fantastico mondo legato al cannabidiolo.

Riduce il dolore cronico

La marijuana è stata usata per curare il dolore fin dal lontano 2900 a.C.

Più recentemente, gli scienziati hanno scoperto che i cannabinoidi della canapa, incluso ovviamente il CBD, sono responsabili di effetti antidolorifici.

Il corpo umano contiene un sistema specializzato chiamato sistema endocannabinoide (SEC), che è coinvolto nella regolazione di una varietà di funzioni tra cui sonno, appetito, dolore e risposta del sistema immunitario.

Il corpo produce endocannabinoidi in maniera del tutto naturale che sono trasmettitori che si legano ai recettori dei cannabinoidi nel sistema nervoso.

Gli studi hanno dimostrato che il CBD può aiutare a ridurre il dolore cronico influenzando l’attività del recettore degli endocannabinoidi, riducendo l’infiammazione e interagendo con i neurotrasmettitori.

Ad esempio, uno studio sui ratti ha scoperto che le iniezioni di CBD hanno ridotto la risposta al dolore all’incisione chirurgica, mentre un altro studio sui ratti ha scoperto che il trattamento orale con CBD ha ridotto significativamente il dolore e l’infiammazione del nervo sciatico.

Diversi studi sull’uomo hanno scoperto che una combinazione di CBD e THC è efficace nel trattamento del dolore correlato alla sclerosi multipla e all’artrite.

Riduce ansia e depressione

L’ansia e la depressione sono disturbi molto comuni che possono avere un impatto devastante sulla salute e sul benessere della persona.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la depressione è la principale causa di disabilità in tutto il mondo, mentre i disturbi d’ansia sono al sesto posto.

L’ansia e la depressione vengono solitamente trattate con farmaci, farmaci che sono ovviamente da prendere con cautela e che potrebbero scatenare spiacevoli effetti collaterali.

Inoltre, questi farmaci come le benzodiazepine possono creare dipendenza e possono portare all’abuso di sostanze.

Ed è qui che potrebbe venire in aiuto il cannabidolo.

L’olio di CBD ha mostrato risultati promettenti come trattamento sia per la depressione che per l’ansia, portando molti che vivono con questi disturbi a interessarsi a questo approccio naturale.

In uno studio brasiliano, 57 uomini hanno ricevuto CBD per via orale o un placebo 90 minuti prima di essere sottoposti a un test simulato di parlare in pubblico. I ricercatori hanno scoperto che una dose di 300 mg di CBD era la più efficace nel ridurre significativamente l’ansia durante il test.

L’olio di CBD è stato persino usato per trattare in modo sicuro l’insonnia e l’ansia nei bambini con disturbo da stress post-traumatico.

Il CBD ha anche mostrato effetti antidepressivi in ​​diversi studi sugli animali.

Aiuta contro l’insonnia

L’insonnia è la difficoltà o l’incapacità di addormentarsi, o rimanere addormentati. Può presentarsi sia come condizione primaria, che come sintomo associato a diverse condizioni di salute come depressione, cancro e altre malattie segnate da dolore fisico.

Si parla di “insonnia iniziale” quando è presente una difficoltà nell’addormentarsi, di “insonnia centrale” quando il sonno non è continuo ed il soggetto è disturbato da continui risvegli, di “insonnia terminale” quando il risveglio mattutino è precoce.

I fattori che possono influenzare la quantità e la qualità del sonno sono molteplici e di varia natura; talvolta l’origine dell’insonnia può essere imputabile ad una sola causa, altre volte invece più motivi contribuiscono all’insorgenza del disturbo.

Il CBD ha la capacità di modulare un recettore, la serotonina 5-HT, così da ottenere effetti antidepressivi, ansiolitici e neuroprotettivi. Il CBD dunque agevola il sonno perché promuove il rilassamento.

Ha proprietà neuroprotettive

I ricercatori e i medici ritengono che la capacità del CBD di interagire sul sistema endocannabinoide e su altri sistemi di segnalazione cerebrale possa fornire benefici enormi a chi soffre di disturbi neurologici.

Non a caso, uno degli usi più studiati e conosciuti del CBD è nel trattamento di disturbi neurologici come l’epilessia e la sclerosi multipla. Sebbene la ricerca in questo settore sia ancora relativamente nuova, diversi studi hanno mostrato risultati promettenti che dimostrano come il CBD abbia capacità neuroprotettive.

Diversi studi hanno dimostrato la capacità del CBD di ridurre la spasticità muscolare nelle persone con sclerosi multipla, di ridurre il numero di attacchi epilettici e di ridurre significativamente l’attività convulsiva nei bambini con sindrome di Dravet, un complesso disturbo dell’epilessia infantile.

Il CBD è stato anche studiato per la sua potenziale efficacia nel trattamento di molte altre malattie neurologiche.

Ad esempio, diversi studi hanno dimostrato che il trattamento con CBD ha migliorato la qualità della vita e la qualità del sonno per le persone con malattia di Parkinson.

Inoltre, studi su animali e in provetta hanno dimostrato che il CBD può ridurre l’infiammazione e aiutare a prevenire la neurodegenerazione associata al morbo di Alzheimer.

In uno studio a lungo termine, i ricercatori hanno somministrato CBD a topi geneticamente predisposti all’Alzheimer, scoprendo che aiutava a prevenire il declino cognitivo.

Stimola la salute dell’apparato circolatorio

Le proprietà antinfiammatorie e antiossidanti del CBD possono essere in grado di ridurre i fattori di rischio che possono portare a malattie cardiache, come l’ipertensione. Potrebbe anche essere in grado di ridurre il rischio di condizioni correlate, come l’ictus.

La pressione alta è il principale fattore di rischio per la cardiopatia ipertensiva. La pressione sanguigna può aumentare sotto stress, ma alcune ricerche suggeriscono che una dose di CBD può ridurre questo picco.

In uno studio del 2009, i ratti sono stati sottoposti a una situazione stressante che ha causato un aumento della pressione sanguigna e della frequenza cardiaca. Una dose di CBD ha abbassato sia la pressione sanguigna che la frequenza cardiaca.

In uno studio del 2017, volontari umani sani sono stati sottoposti a stress e poi hanno ricevuto una dose di CBD. Il CBD ha abbassato la loro pressione sanguigna, rispetto ai volontari a cui è stato somministrato un placebo.

Quindi, sebbene siano necessarie ulteriori ricerche per dirlo con certezza, il CBD può essere utile per abbassare la pressione sanguigna e la frequenza cardiaca sotto stress.

Effetti antipsicotici

Con il crescente interesse per i potenziali benefici medici della cannabis e il nuovo slancio verso la sua legalizzazione per scopi medicinali, il suo possibile uso terapeutico in condizioni psichiatriche sta diventando un argomento sempre più importante.

McGuire et al. hanno scoperto che il CBD ha avuto un impatto benefico, ma modesto, sui sintomi psicotici positivi e sulla gravità della malattia quando somministrato come trattamento aggiuntivo al trattamento antipsicotico esistente.

Hanno anche riportato un miglioramento della cognizione e dell’impatto della malattia dei pazienti sulla loro vita quotidiana, che sebbene si avvicini solo alla significatività statistica, potrebbe suggerire un possibile effetto benefico.

Tuttavia, non hanno riscontrato alcun impatto sui sintomi psicotici negativi.

Nel complesso, questi risultati suggeriscono che il CBD ha un effetto antipsicotico nella schizofrenia quando somministrato come trattamento aggiuntivo. Tuttavia, questo effetto sembra essere molto modesto e limitato ai soli sintomi psicotici positivi.

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