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cbd e gatti
Redazione

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L’utilizzo del CBD nei gatti domestici

Possiamo dire che il CBD sia un composto vegetale benefico anche per i gatti? Nelle prossime righe di questo articolo facciamo chiarezza su tale argomento.

Iniziamo con una doverosa premessa: non sono ancora molti gli studi riguardanti gli effetti del cannabidiolo, ossia il CBD, sui felini. Tuttavia, alcuni padroni di questi animali già li adoperano sui loro amici a quattro zampe. Il tutto si spiega dal fatto che finora tale composto ha dimostrato di essere molto efficace, sebbene siano appunto necessarie ulteriori verifiche e indagini.

Inoltre è una sostanza sicura: non altera la psiche, non crea dipendenza, non causa assuefazione, e non sembra avere effetti collaterali gravi.

In effetti la sua azione può rivelarsi molto significativa su una moltitudine di disturbi e patologie.

Questo principio attivo agisce su diversi recettori dell’organismo dei mammiferi (gatti inclusi), e grazie a ciò può contribuire in maniera notevole al benessere generale di corpo e mente, ma anche alla prevenzione e alla cura di vari disturbi e malattie.

In determinati casi, alcuni veterinari che ne apprezzano le sue caratteristiche già consigliano ai padroni dei gatti di farlo assumere ai loro animali domestici.

L’efficacia del CBD è ammirevole

cbd e gattiIl CBD è un cannabinoide presente in notevoli quantità nella cannabis. In tale pianta sono stati finora individuati oltre 80 cannabinoidi differenti, e il CBD è tra quelli presenti maggiormente nelle diverse varietà e sottospecie esistenti di questo vegetale.

Tale composto può essere assunto nell’organismo per apportare vari tipi di benefit, sia che si tratti di uomini, che di cani, gatti o altri mammiferi.

La sua capacità di interagire con dei recettori del sistema endocannabinoide e altri tipi di recettori lo rende particolarmente interessante e consigliabile. Anche se attualmente non viene giudicato un farmaco.

Il sistema endocannabinoide si occupa di molti aspetti relativi al corpo e alla mente. Tiene sotto osservazione tutto ciò che gli compete, e se può rilascia specifici enzimi e composti biologici al fine di risolvere vari tipi di problemi che possono riguardare il metabolismo, il cervello, il sistema nervoso, e molto altro ancora. Il CBD può aiutare questo sistema a funzionare meglio. Ci può riuscire perché si interfaccia ad esso mediante i recettori CB1 e CB2 di tale sistema.

Tra gli altri recettori con cui il CBD interagisce in maniera benefica vi è, ad esempio, quello predisposto al rilascio di serotonina, una sostanza che può mettere di buon umore e offrire una forte sensazione di benessere.

L’azione di questo principio attivo non è rivolta direttamente alla risoluzione di un determinato disturbo o di una certa malattia, ma nonostante questo in alcuni casi si rivela persino più utile dei farmaci. Non solo perché è efficace, ma anche perché è sicuro (se assunto in dosi non eccessive) e non crea fenomeni di dipendenza o assuefazione.

Nel prossimo paragrafo indichiamo alcuni ottimi motivi per dare l’olio di CBD al proprio gatto.

Alcuni ottimi motivi per dare il CBD al proprio gatto

L’olio di CBD viene estratto dalla cannabis, e può contenere il cannabidiolo in concentrazioni diverse (ad esempio: 3%, 5%, 20%, ecc.). In base al problema da trattare, conviene assumerlo ad una determinata concentrazione e in un preciso quantitativo.

Questo prodotto è liberamente vendibile, sia in alcuni negozi fisici che online. In commercio esistono anche degli oli di CBD specifici per animali domestici.

Ecco di seguito indicati alcuni ottimi motivi per dare l’olio di CBD al proprio gatto, in caso di necessità:

  • Ha un effetto distensivo sul sistema nervoso, e può aiutare a placare l’eventuale aggressività dei gatti.
  • È utile in caso di perdita di appetito.
  • Si rivela un ottimo prodotto anche per placare l’ansia e lo stress dei gatti.
  • Può intervenire in modo significativo nel caso in cui al gatto serva più energia.
  • Ha ottimi effetti antinfiammatori.
  • Può aiutare a curare le infezioni nell’organismo dei mici.
  • Può risultare efficace anche al fine di ridurre le convulsioni nei gatti.
  • Inoltre, in base a quanto riferito da alcuni proprietari di gatti, l’olio di CBD si rivela utile anche per migliorare delle condizioni di salute più gravi. Queste includono alcune malattie feline comuni dove l’infiammazione è spesso la causa principale: pancreatite, artrite, infiammazioni intestinali, ecc.
  • In più, è da non sottovalutare il fatto che il CBD può risultare un valido alleato sia nel contrastare le cause dei disturbi e delle malattie all’origine, e sia i sintomi che derivano dai problemi di salute.

Quanto olio di CBD dare al proprio gatto

Quanto olio di CBD deve assumere un gatto per poter risolvere un suo particolare problema di salute? Tutto dipende dalla sua statura, dal suo disturbo o dalla sua patologia, ma anche dalla specifica reazione a questo prodotto da parte del suo organismo.

Ad ogni modo, per avere un’idea delle quantità che dovrebbe prendere al giorno, di seguito offriamo dei suggerimenti di carattere indicativo di alcuni esperti:

  • In caso di asma: 0,5 mg per ogni Kg di peso del gatto, 2 volte al giorno.
  • In caso di infiammazione intestinale: 0,2 mg per ogni chilo di peso del gatto, 2 volte al giorno.
  • Nel caso di convulsioni: per la prima settimana 0,5 mg per ogni chilo di peso dell’animale, per 2 volte al giorno. In seguito aumentare gradualmente i due dosaggi se necessario, fino a un massimo di 3 mg/Kg.
  • Se soffre di infezioni croniche del tratto respiratorio superiore: 5 mg per ogni chilo di peso del felino, 2 volte al giorno.
  • In caso di pancreatite: per la prima settimana 0,1 mg per ogni chilo di peso dell’animale, per 2 volte al giorno. In seguito aumentare gradualmente i due dosaggi se necessario, fino a un massimo di 0,5 mg/Kg.
  • Nel caso soffra di artrite: 0,5 mg per ogni chilo di peso, per 2 volte al giorno.

Prima di far assumere l’olio di CBD al proprio gatto, conviene chiedere sempre il parere di un veterinario.

Specifichiamo inoltre che i dosaggi appena elencati, proprio perché sono solo indicativi, potrebbero differire anche significativamente rispetto a ciò che consiglia il proprio veterinario.

Infine, vale la pena precisare che non bisogna scoraggiarsi se per i primi periodi di assunzione l’olio di CBD non fa effetto. A volte possono essere necessarie alcune settimane prima che il prodotto cominci a dimostrare la sua efficacia.

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