Negli ultimi anni l’efficacia del CBD nella cura o nell’alleviamento dei sintomi di alcune patologie si sta dimostrando sempre più efficace. Sono in molti, infatti, a riconoscere le proprietà terapeutiche del cannabidiolo, molecola estratta dalla canapa sativa.
Non a caso, dopo l’approvazione nel 2018 negli Stati Uniti, l’Epidiolex il primo farmaco a base di CBD è stato approvato anche in Europa.
La Commissione Europea ha infatti autorizzato l’immissione in commercio del farmaco per l’uso come terapia aggiuntiva delle crisi epilettiche associate alla sindrome di Lennox‑Gastaut (LGS) o alla sindrome di Dravet in associazione con clobazam nei pazienti di età pari o superiore ai 2 anni.
Certo, in Italia come in Europa la legislazione ancora non parla molto chiaro riguardo la possibilità di assumere il CBD in tutte le sue varie forme e modalità, come vero e proprio rimedio terapeutico contro la cura di alcune malattie.
Tuttavia, data la legalizzazione che negli ultimi anni ha coinvolto questa sostanza, il suo consumo anche a scopo terapeutico è comunque legale e autorizzato.
Sono state riconosciute diverse proprietà al cannabidiolo, usato contro ansia e dolore cronico per esempio. Tra i disturbi per i quali può essere utilizzato il CBD c’è anche l’epilessia.
Cos’è l’epilessia
L’epilessia è un disturbo neurologico caratterizzato dalla comparsa improvvisa delle cosiddette crisi epilettiche; ossia attacchi convulsivi causati da una scarica elettrica anomala che parte dalla corteccia celebrale. Le crisi possono essere più o meno gravi e causare diversi disturbi.
Quali sono le cause dell’epilessia
Le cause possono essere diverse, sia che si tratti di una forma parziale di epilessia o di una generalizzata. Nella maggior parte dei casi l’origine è da ricercare a livello della struttura celebrale, dove può esserci la presenza di lesioni strutturali; tra queste ischemie, tumori, emorragie o sclerosi.
Queste possono essere il risultato di un’infezione, di un processo degenerativo o anche essere state causate da un precedente intervento chirurgico.
Come si presenta una crisi epilettica
Come detto, nel cervello si possono verificare delle scariche, ossia un’attività intensa e sincronizzata di un gruppo di neuroni. Tali scariche possono danneggiare l’area in cui si formano anche solo momentaneamente e andare a disturbare la parte del corpo ad essa collegata.
La crisi epilettica, quindi, ha caratteristiche molto variabili che possono andare dalla perdita totale di coscienza fino a movimenti involontari e convulsi per arrivare poi, nei casi generalizzati, alla perdita del controllo degli sfinteri e addirittura, in rari casi, a fenomeni di autolesionismo incontrollato.
Nei casi in cui la crisi si ripresenta, almeno nella maggior parte delle volte, la persona tende ad avere gli stessi sintomi proprio perché è la stessa parte il cervello ad essere interessata dalla scarica. Le crisi possono essere focali o generalizzate
Crisi epilettica focale
La crisi epilettica focale, o localizzata, interessa una parte specifica del cervello. Può avvenire senza perdita di coscienza ma modificando il modo in cui si percepisce la realtà attraverso i sensi, alterando quindi olfatto, tatto, gusto, udito o vista. Spesso, però, gli episodi possono essere più gravi e comportare alterazione o perdita di coscienza.
Per fare un esempio, l’individuo può gettarsi per terra in stato confusionale, mordersi la lingua, rispondere stranamente ad alcuni stimoli ambientali, bloccarsi improvvisamente, rimanere fermo a fissare il vuoto o addormentarsi repentinamente.
La crisi epilettica focale si ripresenta quasi sempre nello stesso modo ad ogni episodio proprio perché è la stessa parte del cervello ad essere interessata dalla scarica. Sono rari i casi in cui le crisi presentino caratteristiche diverse per ogni episodio.
Crisi epilettica generalizzata
Diverso è il caso della crisi epilettica generalizzata. Essa coinvolge tutte le aree del cervello poiché la scarica attraversa entrambi gli emisferi.
In questo caso possiamo assistere a sintomi più o meno gravi quali piccole contrazioni muscolari, improvviso irrigidimento, schiocchi delle labbra o comparsa inaspettata di tic nervosi. Nelle persone che soffrono di epilessia la crisi generalizzata si presenta in modo diverso ad ogni episodio ed è proprio grazie a questa sua caratteristica che può essere riconosciuta e catalogata come tale.
Come si individua un soggetto con epilessia
La crisi epilettica, come detto, non rappresenta sempre un campanello d’allarme e non può essere un valido elemento di diagnosi per parlare di epilessia.
Certo, il presentarsi di diverse crisi deve assolutamente generare il dubbio ma per scongiurare ogni altro tipo di disturbo neurologico è necessario effettuare degli esami quali elettroencefalogramma, Tac, risonanza magnetica dell’area celebrale e altri test neuropsicologici.
Come si cura l’epilessia
Negli ultimi anni la medicina ha fatto passi avanti nella cura dell’epilessia. Ad oggi chi soffre di continui attacchi epilettici viene sottoposto a una terapia farmacologica che prevede proprio l’assunzione di farmaci anti epilettici.
Questi agiscono sui meccanismi di eccitabilità dei neuroni e delle sinapsi e a volte possono dare dei buoni risultati; delle volte, però, i farmaci sono efficaci solo nella diminuzione dei sintomi e quindi del numero delle crisi ma non riescono a risolvere il problema.
Altre possibilità per curare l’epilessia consistono nell’intervento chirurgico, laddove si possa agire su una parte del cervello che non interferisce effettivamente sulle funzioni vitali dell’organismo, e con la stimolazione del nervo vago il quale, tuttavia, riesce solo ad inibire le crisi e non effettivamente a risolvere la malattia.
Utilizzo del CBD contro l’epilessia
Chiaramente anche nel caso delle CBD si andranno ad attenuare i sintomi e a ridurre il numero delle crisi epilettiche ma difficilmente si potrà risolvere il problema alla radice.
Tuttavia, l’assunzione di CBD, in particolare sotto forma di olio, riesce a calmare l’individuo e ad evitare una sovraeccitazione delle strutture sinaptiche almeno per un periodo di tempo limitato.
Negli ultimi anni, inoltre, sono stati sviluppati anche dei farmaci che contengono una lieve concentrazione di CBD al loro interno e che riuscirebbero a ridurre la frequenza degli attacchi di epilessia.
Quando può essere utilizzato
In caso di epilessia, chiaramente, la prima cosa da fare è quella di consultare un neurologo che saprà consigliare la terapia più adeguata per risolvere o provare a risolvere il problema.
Esistono dei casi, però, in cui la terapia farmacologica non risulta molto efficace e, se si insiste troppo con la sua somministrazione, si continua a non ottenere alcun risultato.
In questi casi l’utilizzo del CBD, il quale risulta per il 90% delle volte efficace nel calmare i sintomi, può rappresentare davvero un valido aiuto nell’attesa che altri tipi di terapia siano in grado di eliminare il problema per determinati soggetti.
ACQUISTA I NOSTRI OLI CBD DI ALTA QUALITA’
Fonti scientifiche:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6514832/
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7653733/
https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1059131116000054