
Da alcuni anni a questa parte l’utilizzo del CBD in forma terapeutica per la cura di diversi disturbi sta prendendo sempre più piede.
Anche se la legislazione non dice nulla a riguardo, l’utilizzo del cannabidiolo è attualmente legale se non si superano determinate concentrazioni all’interno dei prodotti che lo contengono.
Non siamo ancora in una fase in cui è riconosciuto ufficialmente come metodo terapeutico ma la sua efficacia è comunque dimostrata dall’esperienza chi lo consuma abitualmente e soffre di determinate patologie; tra queste c’è anche l’artrosi.
In questo articolo vediamo che cosa si tratta e in che modo il CBD possa essere utile per alleviare i sintomi che derivano da tale patologia.
Cos’è l’artrosi
L’artrosi è una malattia dovuta all’usura delle articolazioni, in particolare quelle di ginocchia e colonna vertebrale. Non si deve confondere con l’artrite che, al contrario, è in alcune delle sue forme una malattia autoimmune.
Nell’artrosi, invece, si assiste a un deterioramento della cartilagine che riveste le superficie ossea.
A causa dell’eccessivo consumo di tale rivestimento si arriva a lungo andare a uno sfregamento delle ossa tra di loro, il che porta a una infiammazione e a un dolore accompagnato da gonfiore e rigidità.
Quali sono le cause
L’artrosi è principalmente una malattia legata all’invecchiamento e all’usura delle cartilagini. Esistono certamente dei fattori che possono contribuire al suo manifestarsi ma nella maggior parte dei casi i sintomi cominciano a comparire in età avanzata. È bene comunque dire che essa può essere favorita da fattori genetici, dall’obesità e da alcuni tipi di lavori o discipline atletiche che, perseguiti per lungo tempo, contribuiscono al processo di deterioramento delle cartilagini.
Quali sono i sintomi
Il sintomo più comune dell’artrite è certamente un forte dolore nella zona colpita, ad esso seguono rigidità, gonfiore e difficoltà nei movimenti.
Il dolore si presenta principalmente durante le fasi finali della giornata, quando le strutture articolari hanno dovuto lavorare a pieno carico per diverse ore consecutive.
Quando l’artrosi è localizzata nell’area della colonna vertebrale assistiamo anche a uno schiacciamento delle vertebre che, a lungo andare, può portare ad altri sintomi di tipo neurologico nelle zone legate ai nervi che, in base al loro posizionamento sulla colonna, risultino schiacciati a causa della presenza di poca cartilagine in grado di evitare che questo accada.
Come si cura l’artrosi
Trattandosi di una malattia degenerativa risulta molto difficile individuare una cura specifica in grado di eliminare il problema. La maggior parte della popolazione, infatti, raggiunta una determinata età comincia ad avere i primi sintomi del deterioramento inevitabile di alcune strutture di cartilagine.
È per questo che, ad oggi, le forme terapeutiche più comuni si concentrano sull’attenuare i sintomi e sono formate principalmente da medicinali antinfiammatori. In alcuni casi, soprattutto nelle forme che compaiono in età più giovanile, si può ricorrere alla integrazione attraverso specifici farmaci della cartilagine.
Casi di artrosi prematura si registrano fra gli sportivi, che pur essendo in buona forma fisica talvolta sottopongono le articolazioni a forte e continuo stress.
In questi casi è talvolta possibile intervenire tramite intervento chirurgico; all’interno dello spazio tra due ossa il chirurgo immette uno specifico materiale che simula la cartilagine e che serve a prevenire lo sfregamento precoce delle pareti ossee. Diversamente, sarebbe difficile per una persona continuare a mantenere il proprio livello di attività sportiva.
Altre possibili cause
Come in altre patologie che interessano l’apparato muscolo scheletrico anche per l’artrosi è possibile individuare una causa in alcuni eventi traumatici quali fratture o operazioni chirurgiche.
Spesso, infatti, se il trauma non riguarda la parte centrale dell’osso ma i legamenti, il rischio è quello di un deterioramento precoce di tutta la struttura, compresa la cartilagine.
In caso di frattura, comunque, il cosiddetto versamento – ossia il liquido sinoviale che fuoriesce dalla parte sottoposta a rottura – può anche essere causa di ostruzione tra la struttura cartilaginea e la testa dell’osso ; e poi provocare, se non individuato adeguatamente, un’artrosi precoce.
È per questo motivo che in caso di infortuni gravi alle giunture, in particolare ginocchio e caviglia, è importantissima un’adeguata fisioterapia ma, in particolar modo, esami strutturali continui anche dopo il pieno recupero che individuino eventuali residui di liquido sinoviale e confermino il corretto recupero anche nella nuova formazione di cartilagine.
Come curare l’artrosi con il CBD
Naturalmente i cannabidioli non rappresentano un sistema in grado di eliminare definitivamente il problema il quale, come detto, è purtroppo destinato a peggiorare con il tempo.
Al pari del trattamento farmacologico con antinfiammatori e antidolorifici l’utilizzo del CBD nelle sue varie forme contribuisce ad un’attenuazione dei sintomi quali dolore e infiammazione.
Tuttavia, al contrario dei suddetti medicinali, l’assunzione di CBD non comporta quasi mai la comparsa di effetti collaterali che, in caso di antinfiammatori presi per un lungo periodo, possono invece verificarsi andando ad incidere negativamente sullo stile di vita dell’individuo.
Cos’è il CBD
Il CBD è una sostanza naturale presente anche nel nostro corpo. Non sempre, però, l’organismo è in grado di utilizzarla e ha bisogno di particolari prodotti che ne attivino il processo.
L’assunzione di CBD tramite olio, negli alimenti o per vaporizzazione, agisce proprio sui recettori di questa sostanza aumentandone gli effetti benefici.
Si tratta comunque di una sostanza non psicotropa che, proprio per questo motivo, è stata accettata legalmente. Il suo consumo è stato regolamentato da alcune norme che prevedono anche la quantizzazione delle dosi effettivamente consumabili.
Al contrario del THC, altra sostanza che si estrae dalla canapa sativa, il CBD non risulta una sostanza né tossica né in grado di creare dipendenza.
Come assumere il CBD per attenuare i sintomi dell’artrosi
Esistono tanti modi per assumere CBD. Esso può entrare all’interno dell’organismo tramite vaporizzazione o attraverso il processo digestivo, in particolare se si utilizzano prodotti quali tè, tisane o dolci che lo contengono nelle quantità previste dalla legge e che si trovano anche facilmente in commercio al giorno d’oggi.
Tuttavia, è bene dire che per un effetto immediato e duraturo l’olio di CBD, assunto in modo sublinguale, rappresenta sicuramente il metodo più valido per favorire la scomparsa di sintomi dell’artrosi nel più breve tempo possibile.