Negli ultimi anni si è parlato molto del CBD, in particolare per ciò che riguarda la regolamentazione che, negli ultimi tempi, ha interessato l’Italia e gran parte dell’Europa.
Al di là del consumo e delle quantità permesse per legge, però, il discorso si è spostato anche sulle proprietà terapeutiche del CBD.
Anche se ancora non esistono evidenze scientifiche tali da poter ufficializzare il suo utilizzo in campo terapeutico, sono già in molti a usare il CBD, in diversi modalità, per curare alcune problematiche.
Tra queste, è molto diffuso il consumo di CBD contro l’artrite; il suo utilizzo per contrastare tale patologia si è dimostrato efficace fino a questo momento.
Cos’è l’artrite
In generale, la definizione di artrite prevede la condizione infiammatoria di una o più articolazioni. Esistono, però, numerose forme di artrite che possono essere generate da diversi fattori. Tra questi possono esserci traumi, degenerazione legata all’avanzamento dell’età e infezioni.
Quali sono i sintomi
In linea di massima il sintomo che più si riscontra quando siamo in presenza di un’artrite è il dolore nella parte interessata.
Si tratta di un dolore acuto e localizzato che spesso porta con sé un forte fastidio esteso ben oltre il punto dove si trova l’articolazione. Tale dolore può presentarsi sotto forma di fitte acute e brevi e, talvolta, impedire alcuni movimenti, soprattutto nelle forme più avanzate.
Quanti tipi di artrite esistono
Esistono tanti tipi di artrite, ognuno con sintomi più o meno diversi rispetto agli altri e con una diffusione maggiore. Tra le più comuni ci sono, senza ombra di dubbio, l’osteoartrite e l’artrite reumatoide e alcune forme di spondilosi.
Osteoartrite
L’osteoartrite, detta anche artrosi, è il tipo di artrite più diffuso in assoluto. Si tratta di un deterioramento progressivo delle cartilagini che ricoprono le articolazioni. Essa è causata principalmente dall’età avanzata, ma può avere origini anche da altri fattori, come l’obesità o il protrarsi di alcune attività lavorative che caricano molto sulle articolazioni accelerando il processo degenerativo delle cartilagini; risulta essere più diffusa tra gli individui di sesso femminile.
Le articolazioni più colpite da tale patologia degenerativa sono quelle della mano, delle ginocchia, delle anche e della colonna vertebrale.
Artrite reumatoide
Parliamo, in questo caso, di una malattia autoimmune; ossia una condizione generata dal malfunzionamento del sistema immunitario che, innescando un meccanismo di autodifesa “sbagliato” e troppo aggressivo, provoca per l’appunto una malattia.
Tra le cause più comuni che determinano il suo insorgere ci sono la predisposizione genetica, l’appartenenza al sesso femminile e l’età compresa tra i 40 e i 60 anni. Altri studi hanno dimostrato un suo insorgere legato al fumo di tabacco e alla presenza di infezioni.
L’artrite reumatoide attacca le strutture sinoviali delle articolazioni, ossia la parte che riveste la struttura di cartilagine. Ha un incedere lento e progressivo che comporta un piegamento di tutta la struttura articolare; Interessa soprattutto le articolazioni delle dita delle mani e dei piedi.
Spondilite anchilosante
Si tratta di una forma di artrite cronica e degenerativa, di origine autoimmune. Non sono ancora molto note le cause che portano alla sua comparsa, tuttavia, secondo alcune teorie accreditate, avrebbe un’origine genetica.
Ciò che caratterizza la spondilite anchilosante è la fusione degli elementi articolari della colonna vertebrale, in particolare dei dischi. Questa perde di flessibilità e, a causa di questa patologia viene meno il suo buon funzionamento.
Spondilosi cervicale
La spondilosi cervicale è una patologia degenerativa che interessa la colonna vertebrale nella zona del rachide cervicale. Anche in questo caso non si conoscono con esattezza le cause che portano a tale condizione ma è dimostrata la possibilità che tra queste possa esserci una predisposizione genetica e un eccessivo carico prolungato nel tempo che interessa proprio la zona del rachide cervicale.
Come curare l’artrite
Attualmente le forme più diffuse di artrite sono di difficile cura e non sempre si riescono a risolvere. Si tratta, infatti, di una patologia che è destinata a peggiorare con l’avanzare dell’età e in particolare con il ripetersi di alcuni movimenti che non fanno altro che caricare ancora di più le strutture articolari che nel corso del tempo si sono già deteriorate.
Chi per predisposizione genetica sia interessato da qualsiasi forma di artrite sa bene che, al momento, l’unica cura possibile è quella che agisce sui sintomi, alleviandoli e portando a una diminuzione del dolore.
Per questo motivo i farmaci più utilizzati contro l’artrite sono principalmente antinfiammatori e antidolorifici.
Spesso a questi deve essere associato uno stile di vita che permetta alle articolazioni di non subire troppo carico e troppo sforzo e una dieta ricca di alimenti con proprietà antinfiammatorie e antiossidanti.
L’efficacia del CBD nella cura dei sintomi dell’artrite
Allo stesso modo il consumo di CBD non ha effettivamente la funzione di eliminare l’artrite ma solo ed esclusivamente quella di alleviarne i sintomi.
L’efficacia del CBD nella cura dei dolori è stata ormai dimostrata principalmente dalle esperienze dei consumatori; dopo averne consumata in piccola quantità si notano da subito gli effetti benefici.
Questo naturalmente può rappresentare un valido aiuto nel contrastare le forme più acute di dolore derivanti dal procedere della degenerazione delle articolazioni.
L’effetto calmante e rilassante del CBD assunto in varie forme si dimostra anche prolungato nel tempo; la sensazione di benessere, infatti, può anche durare alcune ore. Unendo questo effetto a uno stile di vita in cui si cerca, per quanto possibile, di diminuire il numero di sforzi, si riesci migliorare la convivenza con l’artrite e quindi la propria qualità di vita.
Come assumere CBD contro l’artrite
Il metodo più utilizzato, e quello che attualmente sembra più funzionante per assumere CBD contrastare i sintomi dell’artrite, è quello di utilizzare gli estratti di olio della canapa sativa.
L’olio di CBD si trova facilmente in commercio e basta un’assunzione di poche gocce per notare da subito gli effetti distensivi e rilassanti. Assumere, ad esempio, poche gocce di olio al mattino permette di ottenere un effetto che dura per gran parte della giornata.
Naturalmente anche altri modi di utilizzare il CBD, ad esempio tramite alimenti che lo contengono o consumando tè e tisane alla canapa, può certamente aiutare.
Con tale metodo, però, si dovrà attendere che l’organismo termini il processo digestivo.
Assumendo le gocce di olio, invece, in particolare se in forma sublinguale, si può ottenere un effetto sin da subito in quanto queste entrano immediatamente in circolazione nel sangue.
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Fonti scientifiche:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7176325/